Umani danneggiati.

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boleyn`
view post Posted on 26/6/2009, 19:48




titolo: Umani danneggiati
autore (con link al profilo): boleyn`
genere (es. fantasy, introspettivo, ...): introspettivo
racconto: Una pioggerellina fitta attanagliava la città, sfocando i contorni delle case e riempiendo l’aria d’un dolce profumo di rigenerazione, che tanto piaceva ai bambini. Nella pioggia ogni suono sembrava attutirsi per poi svanire nella nebbia d’un tempo passato, mentre il rumore delle goccioline contro il vetro diventavano la nuova sinfonia del mondo, melodia insostituibile e irripetibile.
Durante i giorni di pioggia, giorni come questo e come tanti altri, avviene il vero miracolo del mondo, magia invisibile agli uomini, ma percepibile, alla fine, da tutti. Il comportamento delle persone, difatti, cambia quando il cielo non è d’un blu infinito, così, in queste occasioni, si decide quasi inconsapevolmente chi la vita la vive e chi la vita la osserva.
C’è chi scende in strada per catturare le prime gocce d’acqua dal sapore amarognolo con la lingua, c’è chi inizia a ballare nei campi di grano beandosi di quella fragranza proveniente dalla terra stessa e ce chi, invece, seduto davanti ad una finestra, si meraviglia di quello spettacolo, sperando che non finisca mai, senza prendervi però parte.
Un’altra razza spunta fuori però, solitaria, schiva, quando le prime nuvole s’addensano in cielo, un tipo di essere umano… danneggiato, che con lo scendere delle prime gocce misteriosamente svanisce nei fumi della città, per ricomparire miracolosamente insieme all’arcobaleno, una di loro era Rose.
Annusando l’aria già di prima mattina non ebbe neanche bisogno di scostare le pesanti tende di velluto azzurro con merletti bianchi per capire che quel giorno gli elementi si sarebbero scatenati, così si alzò, lentamente, misurando ogni gesto per conferirgli la dovuta eleganza, e si avviò nel corridoio, salutando madre e fratelli come era solita fare.
Arrivata in bagno si rese conto nel suo corpo era già apparso un nuovo tipo di energia, quasi elettrica, che la spingeva a compiere quei gesti così meccanici con una fretta e un nervosismo inauditi, doveva uscire da quella casa prima che qualcuno potesse fiutare il pericolo e tentare di fermarla, prima che capissero chi era lei veramente, e scoprissero che in quel mare di normalità lei, lei era danneggiata.
Decidendo per quella mattina, in via del tutto eccezionale, di saltare la colazione, si rinchiuse ancora una volta nella sua stanza e scelse l’abbigliamento più adatto alla situazione, ovvero una larga felpa e un paio di jeans, talmente anonimi e sgualciti che, incontrandola per la strada, neanche la sua stessa madre sarebbe stata in grado di riconoscerla, confondersi con l’ambiente circostante era importante nei giorni di pioggia, per quelli come lei. Poi, già in stato di evidente agitazione, partì alla ricerca della sua borsa e del suo contenuto, tutto ciò che sarebbe stato necessario per la sua sopravvivenza.
Come ogni volta, Rose si fermò un attimo per assaporare la staticità dell’aria che la pioggia stava portando con sé e per capire se stava impazzendo o se era sempre la stessa, il suo animo sterile, la precisione chirurgica di ogni movimento e il sentirsi sempre più soffocata da quella realtà la stavano già scaraventando in un mondo completamente diverso di cui nessuno doveva conoscere l’esistenza, nessuno, a tutti i costi.
Mise una mano sulla maniglia, preparandosi alla fuga.
<<mamma, io vado da Kate, torno per cena!>> gridò per essere certa di farsi sentire poi, con velocità impressionante, aprì la porta e si fiondò giù per le scale, prima che qualcuno in casa potesse avere il tempo di ribattere e impedirle di uscire. Kate era la sua copertura da circa un anno, sempre fuori casa e con il cellulare spento era il capo espiatorio perfetto come scusa per la mancata raggiungibilità, in più, se scoperta, riusciva a inventare una storiella convincente con la stessa facilità con cui chiunque altro si versava un bicchiere d’acqua.
In strada, Rose iniziò a godersi ciò che sarebbe stato l’avvenimento grazie al quale sarebbe sopravvissuta per almeno un altro mese, con le dita sfiorò le mura delle case già umide e sorrise nel vedere i cani abbaiare terrorizzati, attraversò la strada deserta e ammaccata, così poté finalmente visualizzare il suo solito obiettivo, il punto in cui la città si fondeva con la campagna circostante ad un paio di isolati da casa sua, e si lasciò andare alle fantasticherie.
I sogni di Rose erano in realtà gli stessi di tutti gli umani danneggiati, dentro di loro, in un profondo io quasi inconscio, speravano che un giorno sarebbero tornati normali, non avrebbero più avuto bisogno della pioggia per controllare, sopportare la realtà che li circondava e non finire rannicchiati in un angolo, sognavano, speravano, desideravano, che un giorno ce l’avrebbero fatta, a diventare felici.
Arrivata al centro di un campo d’erba alta ormai secca virtualmente deserto, Rose, finalmente, si rilassò. Gettò la borsa in terra e si mise a sedere diventando così invisibile del resto del mondo, curandosi ben poco degli animali intorno a lei alla disperata ricerca di un riparo prima dall’imminente temporale.
Uno scoppio dal cielo, come quello di un palloncino improvvisamente scoppiato, e una piccola, fragile, innocua goccia d’acqua cadde, colpendo la giovane sul palmo della mano.
L’incantesimo, quella sospensione del tempo tra quella staticità dell’aria e la caduta della prima goccia di pioggia si spezzò, e si scatenò l’inferno.
Fu a quel punto che Rose, incurante dei tuoni furibondi sopra di lei, delle nuvole grigie che ammassavano il mondo, iniziò a piangere. Un pianto disperato, animale, di chi non ha nulla per cui vivere e nulla per cui sperare, di chi è vuoto dentro, con l’odio nelle vene e il freddo acciaio nel cuore, di chi la realtà se la vede crollare addosso ogni minuto di ogni giorno e va avanti con la sua vita di plastica, con la sopravvivenza.
Lei, come tutti gli umani danneggiati, aveva bisogno che il mondo piangesse con lei, per capire di non essere sola.

Edited by boleyn` - 1/7/2009, 16:10
 
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MaNu Coo
view post Posted on 30/6/2009, 17:38




ti giuro, mentre lo leggevo mi sono venuti i brividi... riesci a stupirmi sempre di più ihihih un bacio PANDAAAAAAA ahahahauhauhauhauhauh
 
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arwen´
view post Posted on 1/7/2009, 15:06




Bellissimo l'ultimo paragrafo, da brividi.
Bravissima come sempre, Val, questa one-shot mi ha costretta a continuare a leggerla, c'è questo senso di attesa, questa sorta di climax...stupenda, davvero. *-*

Ah, solo una cosa non ho capito: Artemis? Rose? :blink: sono la stessa persona? xD o mi è sfuggito qualche significato nascosto particolare?
 
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boleyn`
view post Posted on 1/7/2009, 15:09




grazie per i complimenti, comunque no, nessun significato nascosto, semplicemente nella prima versione si chiamava artemis, quando l'ho riscritta non ho cambiato il nome dappertutto xD
 
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arwen´
view post Posted on 1/7/2009, 15:15




Aah ecco xD pensavo di essere io scema o.O
 
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boleyn`
view post Posted on 1/7/2009, 16:00




no no son io che son sbadata xD
 
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»Sweet Devil•
view post Posted on 14/7/2009, 19:41




Prima di tutto un'osservazione grammaticale XD
Apparte qualche errore di punteggiatura (soprattutto le virgole) io preferisco i periodi brevi per cui avrei preferito che alcune volte avessi messo un punto e avessi continuato a capo. Le virgole in alcune frasi sono quasi troppe e rallentano un pò la lettura ò__ò

Poi ci sono dei piccoli errori che forse sono dovuti al fatto che hai scritto la cosa di getto e non l'hai ricontrollata bene non lo so XD comunque sono piccoli errori per esempio:

CITAZIONE
mentre il rumore delle goccioline contro il vetro diventavano la nuova sinfonia del mondo, melodia insostituibile e irripetibile.

Il rumore è singolare.
Ma non voglio essere troppo pignola quindi non è una critica, solo un'osservazione grammaticale XD

Ora passiamo al commento vero e proprio!
Premetto che non sono un'amante dei generi introspettivi perchè mi annoia leggerli ò___ò Lo so che è assurdo ma odio leggere lunghe e interminabili descrizioni di emozioni o paesaggi o azioni.
Preferisco un bel dialogo insomma!
Ma nonostante questo ho letto la tua one-shot e devo dire che la fine è la parte che mi è piaciuta di più. Non mi aveva trasmesso molto fino a metà lettura ma poi la fine da un senso a tutto...
Non so bene come spiegarlo ma il paragrafo finale gli ha dato il tocco che mancava! Brava ^__^
 
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6 replies since 26/6/2009, 19:48   162 views
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