~ save me from the nothing i've become

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sìlence´
view post Posted on 29/6/2009, 09:46




titolo (dell'opera nella sua interezza): ~ save me from the nothing i've become
titolo capitolo:
everytime we touch i get this feeling.
capitolo n. 1
autore (con link al profilo): sìlence
genere (es. fantasy, introspettivo, ...): rosa
racconto:

La via principale di Salisbury a quell'ora è vuota. Ci sono solo il nero della notte e le luci oro caldo, le macchine veloci e silenziose, e io e Rachel che camminiamo. Sussurriamo.
« Oh Dio, ho paura, e tu? » bisbiglia all'improvviso. Io rido. Non la rassicuravo affatto, ma neanche io mi sentivo bene. Per altri motivi.
« E di cosa?! » rispondo semplicemente.
« Non saprei! Non ci sono mai stata. Ci sono tutti ragazzi grandi... »
« Dai, anche a me spaventavano, ma poi quando sei lì non ti si filano per niente! »
Neanche questo era vero. Non avevo mai avuto paura di loro. Ed era una bugia anche il fatto che non si filavano nessuna. Devo fare la grande.
Rachel si morde il labbro inferiore e per un attimo sta zitta. Magari pensa che essendo più carina di me, potrebbero andare tutti dietro a lei. Probabile che succeda.
« E se c'è la droga? »
« Sì, ma tu non la prenderai, vero? »
Si sente offesa. E' semplicissimo farla stare male. E' la mia migliore amica. Perchè devo cercare di distruggerla ogni volta? Forse non mi sta più bene lei, mi ha già stancato. No, non devo pensarlo. Le voglio bene. Mi ha fatto la festa a sorpresa. Mi ha aiutato a conquistare vari ragazzi. Ed è stata decisamente la mia più grande amica.
« Quanto manca? »
Sembra una bambina. Con il suo viso tondo, i suoi occhi grandi, il nasino piccolo e all'insù e le labbra carnose.
« Vedi quella chiesa? Lì dietro. » sbuffo indicando un punto dietro all'edificio, la chiesa appunto, che lei non vede. E non vedo neanche io.
Lei è schifata. « Andiamo a ballare in una chiesa?!» Sembra sputare queste parole. Bambina capricciosa.
« Deficente, no! E' solo lì vicino. » Spero di averla offesa chiamandola deficente.
« Non sono più tanto sicura di volerci andare. »
« L'idea è stata tua. »
« Sì, ma tu hai scelto questa discoteca. »
« C'è solo questa a Salisbury. » Sì, sarei potuta andare in un'altra più lontana. Ma sapevo che lui era lì e questa volta sono pronta. Non mi metterò seduta a guardare. Non mi nasconderò dietro ai ragazzi che pomiciano. Ballerò come fanno tutti. E un occhiata non basterà a fermarmi, o un suo sguardo, o una sua risata. Sì, ma il ghiaccio dei suoi occhiha gelato la notte nei miei.
« Era quello lo Chapel? » chiede lei.
Mi fermo e mi guardo intorno. E' dietro di noi. Non l'avevo notato, fissavo il nulla e nel nulla vedevo i suoi occhi.
« Sì. Era quella. »
Mi da una spintaella alla schiena. Non mi muovo. Voglio davvero scontrare quei occhi?
« Da dove si entra, Lizzie? »
Con lo sguardo perso nel vuoto, cammino lentamente. Non c'è la fila, ancora, è presto.
Entriamo, ci guardano tutti e nessuno parla o ci manda occhiatacce. Sguardi, sguardi gelati. E con quel caldo ho i brividi.
Rachel si leva il giubbetto di pelle e io levo il mio misero golfino. Finalmente sono al suo livello. Indossa la mia maglia e una normalissima gonna di jeans, anche brutta. Io no, sto meglio, sono più carina ora. Andiamo in una sala caldissima, ma non ancora piena. Rachel cerca di ballare e attirare l'attenzione, io cerco di essere la sua ombra. Non voglio che quei ragazzi mi vengano addosso come l'ultima volta. Chiudo gli occhi e aspetto, lei può fare ciò che vuole.
Ma poi sento una voce. Una voce che non voglio sentire. Una voce che non mi piace per niente, anzi, che amo. Chissà se lo amo o lo odio. So solo che è lì, dietro di me. Ed ho i brividi. Perchè dietro di me ci sono i suoi occhi. E so che stanno trapassando la mia testa. So che quelli di Rachel lo stanno cercando. E io sono in mezzo. Come sempre.
Mi allontano, vogliono chiacchierare. Cerco qualcuno che conosco, Greta dovrebbe essere già qui. Sì. E' con lo spagnolo che le piace. Christine è con Claire e qualche francese. Ed io sono sola, più sola che mai.
Non voglio ballare, non voglio ballare da sola, e cerco Rachel, perchè alla fine è l'unica che è rimasta con me.
Ma è tra le sue braccia. E' avvinghiata e lo bacia. Si muovono insieme, e si baciano. E lui è contento. Lei pure. Come non esserlo? Ridono. Certo che ridono, perchè almeno loro sono felici. Si fermano un attimo, la canzone è finita. Lui urla.
« Rachel, la prossima te la dedico! »
Sorride e Rachel si sta per commuovere.
I still hear your voice when you sleep next to me... I still feel your touch in my dreams. Sono abbracciati ancora. Non posso separarli. Voglio. Devo. Devo farlo per me. Non ce la faccio. Le gambe pesano ed io sono stanca. Non ce la faccio. Sto ferma e li guardo. Qualcuno mi da degli spintoni.
Giusto, è la loro vita. Non c'entro niente.
Non ci vedo più. E' tutto nero. Cammino e vado a sbattere. E arrivo nel bagno. Entro e mi siedo. Fisso il vuoto e non penso.

Non so per quanto tempo resto così. Immobile. Nel vuoto, persa.
Apro la porta, ma nel bagno c'è ancora altra gente e non voglio farmi vedere. Non ricordo più niente di quello che è successo. Sembra solo un film, sembra vedere una cosa e non capirla. Non mi interessa.
Ho paura.
Che ora sarà?, metto la mano in tasca, ma il cellulare non c'è. Era nel giubbetto? Era a casa? Non ricordo più. Qual è la mia casa?
Sono persa e sono sola. Ed ho anche paura. Perchè non conosco nessuno in questa discoteca, fuorchè Rachel. Ma Rachel è impegnata. E io non la conosco più. Conosco anche lui. Vorrei parlargli. Vorrei ucciderlo. Vorrei baciarlo e abbracciarlo come fa Rachel, vorrei. Non posso. Ho paura, ancora. Ho paura che mi guardi e capisca tutto come ha già fatto. Sto tremando. Lui è lì e mi aspetta. Ha fatto apposta. Era questo il suo scopo, farmi stare male.
Mi pizzica lo stinco. C'è un livido, e mi pizzica la mano. E faccio karate.
Non so perchè, mi sento in dovere di farlo. Mi faccio male, tanto male alla gamba. E non riesco a smettere di piangere, ma stare male mi fa sentire meglio. Piango e mi faccio male.
In tasca trovo le chiavi. So già cosa farne.
Cosa succederà al mio funerale? Chi verrà, chi piangerà per me?
Chi sa se lui ci sarà e piangerà per me e si sentirà in colpa, come mi sto sentendo io in questo momento. Mi sento colpevole io, ma in realtà ho tutte le ragioni.
Lo sto solo facendo per lui.
Solo per lui.

Ho fatto una cazzata.
Lo so. Ma appena la trovo, spiegherò tutto a Rachel. E' la mia migliore amica. Mi sfogherò, mi capirà, sarò libera e sarò me stessa. Non questa persona che si fa male. E che fa le stronzate.
Esco dal bagno, ho ancora le lacrime. Fortuna che non ho messo la matita, si sarebbe notato. Ma forse ho ancora qualcosa. Lo spagnolo si ferma, smette di ballare e mi osserva. Come se non mi avesse mai visto. Ma io... rido. Mentre continua a fissarmi, e mi segue con lo sguardo. E Greta mi guarda ed è gelosa. E anche Christine e Claire. Ma quegli sguardi li conosco già, sono sempre così. Ma sembra che sappiano. Forse mi hanno visto? Mi hanno sentito.
Troppi ragionamenti, cosa sto dicendo? Mi viene da ridere. Perchè alla fine saranno per sempre confinati in questa realtà, e penseranno a me, alle altre ragazzi, agli altri ragazzi, cercheranno un lavoro, avranno problemi ma non sapranno nient'altro; pensando che questo sia il mondo. So di più. Voglio sapere più di loro. Voglio essere un passo avanti, e lo sono.
« Ma tu ridi sempre? » è una voce. E' accanto a me, urla per farsi sentire. So di chi è, ma non voglio vederlo. Dove sono le mie risposte pronte? La mia insolenza?
Sorrido e basta, perchè la maschera di felicità sta diventando invisibile. Ne sta nascendo un'altra, che non capisco. Quando sono con lui non mi capisco, non sono me.
« Sei felice? » chiede ancora.
« Come potrei? » non mi esce un tono sarcastico, un tono misterioso, non esce nessun tono. Triste e basta, nient'altro.
« Sei gelosa? »
Sì, sono gelosa. Perchè quella dovevo essere io invece è Rachel.
« Tu mi fai schifo. »
Sono sorpresa di me. C'è tanto odio in quelle parole e c'è tanto veleno nei miei occhi. E per una volta sono io ad oscurarlo. Si siede accanto a me, sul divano di pelle. Mi allontano e mi segue.
« Tu invece no. »
Ma perchè mi sorprende sempre? Perchè sa farmi stare male, perchè riesce con tre parole a darmi una speranza, una speranza che do subito per persa, che mi sta fare peggio?
« Ma a me non importa di te. »
L'unica cosa che so fare bene quando sono con lui; mentire. Si avvicina di più, mi prende la mano ma si accorge che cerco di ritrarla. Con quella mano mi sono fatta male, ma è buio e non può vedere i lividi. Non sa quanto fa male, quanto fa male tutto. Le nostre mani sono vicine al suo viso. Nota che un lato è blu e nero. Sta per aprire bocca, magari dirà "ti sei sporcata con l'inchiostro?". Ritiro definitivamente la mano, e mi alzo. Sto piangendo e le mie braccia stanno cercando qualcuno da abbracciare, e quel qualcuno è dietro di me e mi guarda, mi perfora... Ma lui sta con Rachel. Ed è stato con Helen. E si diverte a stare con le mie amiche.
Ed io me ne vado perchè troverò qualcun altro che non sia lui, lo troverò. E lo amerò come ho amato lui.

 
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boleyn`
view post Posted on 30/6/2009, 12:51




Allora (mi son dovuta riprendere un attimo prima di iniziare a scrivere) è un bell'incrocio tra noi, i ragazzi dello zoo di berlino e trainspotting, per quanto riguarda il pezzo di canzone nel testo, devo dire che all'inizio non mi ha preso molto perchè la narrazione non è abbastanza fluida a causa, a mio parere, dei troppi punti, mentre nella parte finale risulta molto più scorrevole grazie alle pause meno nette. la storia mi piace, è facile identificarsi nel personaggio e i dialoghi richiamano alla quotidianità, non sembrano artefatti. Detto questo, aspetto la seconda parte (:
 
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1 replies since 29/6/2009, 09:46   144 views
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