titolo: Australia
autore (con link al profilo): Ilaria.oggetto della recensione:il film di Baz Luhrmann
recensione: Un film incantevole… nel senso che incanta.
I precedenti non erano affatto dei migliori. Non mi piacciono né Moulin Rouge, né l’adattamento di Romeo + Juliet. È vero che il regista c’entrava poco, anzi. Le riprese, i colori e le musiche erano l’unica cosa, insieme alle interpretazioni degli attori, che salvava baracca e burattini. Però in ogni caso le premesse non mi aiutavano.
Eppure Hugh e l’idea di un polpettone alla Via col Vento non mi hanno impedito di correre al cinema il prima possibile.
Ebbene… un film di quasi tre ore che non lascia il tempo di annoiarsi, di pensare a qualcosa che non riguardi direttamente il film, quasi di respirare. Ci si dimentica di dove si è, si viene trasportati in quell’Australia così amata da Baz. E quell’amore completo, immenso lo si respira in ogni scena, in ogni magnifica inquadratura, in quei colori così vivi, così veri. In quelle riprese che vanno a sottolineare la maestosità di quella terra.
Gli americani lo hanno snobbato, e sono delle grandi teste di cazzo, lasciatevelo dire. Non capiscono un’emerita cippa. La poesia di questo film è immensa, intrisa in ogni dettaglio, in ogni gesto dei personaggi, anche in quelli più disperati, come acido succo che stilla da una ferita che sembra non voler cicatrizzare. Nulla è lasciato al caso, tutto studiato e riempito di quel valore intero che Baz Luhrmann voleva dare ad un film che racconta l’amore per una terra ricca di fascino come lo è l’Australia. Pur essendo un dramma che molti snobberanno, perché pur sempre classificabile come “uno fra tanti”, io già lo amo (anche se Hugh Jackman contribuisce non in minima parte a ciò, ma voi non lasciatevi fuorviare, da ciò xD).
Hugh Jackman ci ha messo l’impegno, in questa interpretazione, e si vede. Sono davvero contenta che finalmente sia riuscito a realizzare il suo personale desiderio di lavorare con Baz, dopo aver rifiutato il ruolo di Moulin Rouge. Nicole Kidman non mi è mai piaciuta particolarmente, e apparte le prime scene in cui sembra aver sempre la stessa interpretazione, anche lei si cala nell’atmosfera, e si fa fatica a notare l’attrice. Rimane solo il personaggio.
David Wenham ♥
I costumi, creati (se non ricordo male, e in tal caso perdonatemi xD) dalla stessa moglie di Baz, sono magnifici. Le musiche e le canzoni – aborigene, soprattutto – saltano all’orecchio con straordinaria facilità, e non si dimenticano facilmente. Ma ciò che rimane inciso nel cuore e nella memoria sono quei magnifici paesaggi impressi in ogni inquadratura, quell’Australia a cui l’intero film è dedicato.
Il finale buonista con la guerra in corso a due passi di distanza è un po’ ridicolo. Il fatto che sia voluto dalla Fox, e che nel dvd sicuramente troveremo quello originale che voleva Baz aiuta a scemare tutto il ridicolo che quella sola scena si porta dietro, insieme ad applausi e complimenti riservati al resto del film.
Tutto il male esistente in questa pellicola è, ovviamente, merito nostro.
Ad iniziare dal doppiaggio.
Dall’ORRIDO doppiaggio.
Mi viene da piangere al solo pensarci.
Ma come si fa?
Avete presente la voce che Hugh ha nel trailer? Ecco, non l’hanno cambiata ;__; parlavano di appioppargli Giancarlo Giannini e, per quanto lo stimi, si sarebbe semplicemente caduti dalla padella nella brace. Che pessime, pessime scelte ;__; Tutto ciò che di buono il personaggio di grover ha scema di fronte allo scempio della voce, ridotta a quella di un vecchietto di 70 anni, arrochito dall’alcool e dal fumo. Schifo.
In più le traduzioni.
Qualcuno dei capi che dirige la baracca non ha capito che il personaggio di Hugh non ha nome, e che grover non è il nome di battesimo del bel tenebroso di turno .__. Sentire Sarah pronunciare “Mr. Grover” fa cascar le palle, ogni volta che accade xD
Ma, a parte considerazione spiacevoli riguardo al pessimo lavoro eseguito qui in nostra patria, devo essere sincera ed ammettere che mi sono commossa più d’una volta, anche in punti in cui non c’era nulla di cui commuoversi… nessun morto, nessuna lacrima da parte di alcun personaggio. Eppure l’incommensurabile bellezza di certe inquadrature, di certe scene (come quando, all’inizio ancora del film, arriva grover con la sua mandria di cavalli al podere di Sarah, quando lei ha appena cacciato via David Wenham) lascia impressa nella memoria tutta la passione che il regista ci ha messo, nel realizzare questo film. Ed è per questo che lo consiglio vivamente. Perché il lavoro di un uomo appassionato già in partenza ha una scintilla in più. E se quel qualcuno è un regista talentuoso come Baz, con una buon team alle spalle e una coppia come Kidman/Jackman, allora il risultato è assicurato, e ai romantici piacerà sicuramente.
Ottimo intrattenimento, di quelli che ben raramente capitano. Quasi 3 ore vissute su di una poltrona di cui non si ha cognizione. Ore che volano via in un soffio, in un film che sembra non voler aver fine… ed è possibile che sia lo spettatore stesso a non volerlo.